Contenuto trovato all'interno – Pagina 280Le Mutue sono forme consortili di gestione del rischio tra più aziende sanitarie. ... rischi costituendo apposti fondi da utilizzare per liquidare i danni, conseguenti agli eventi avversi; sono molto diffuse all'estero ma non in Italia. La strategia si è andata progressivamente inasprendo con il cosiddetto Patto Giarda del 2000, che prevedeva l’impegno delle regioni a sanare i propri disavanzi attraverso risorse proprie ricorrendo alle addizionali regionali IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) e IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). al personale sanitario in ingresso in Italia per l'esercizio di qualifiche professionali sanitarie, incluso l'esercizio temporaneo di cui all'art. Presenti in Italia fin dall' Ottocento, le mutue sanitarie si ispirano al principio della mutualità. Le prestazioni specialistiche erano, te; mentre quelle medico-generiche erano a, zioni fornite, secondo un tariffario specifico per, to secondo il reparto di degenza ed aggiuntivo, rispetto alla retta giornaliera, che veniva diviso, fra il primario (cui spettava il 50%) e i medici, sicurazioni, passando per le oltre 28.000 lire dei, La frammentazione degli enti mutualistici si, taria di indirizzo e di coordinamento a livello, dal Ministero della sanità vagheggiato fin dai, definito in occasione del dibattito che portò alla, competenze dalle quali era escluso, indicate co, profilassi delle malattie infettive e diffusive; m, ricoveri ospedalieri e le vaccinazioni, restarono, ciale, che conservava le sue competenze anche, stenza per gli infortuni e le malattie prof, al nuovo Ministero si rifletteva nelle dimensio, pena 43 miliardi ed 882 milioni di lire; di oltre, dieci volte inferiore al bilancio della sola, Gli ospedali italiani si trovarono del tu, preparati alla modernizzazione tecnologica ed, dicina nel secondo dopoguerra; e il principale, ostacolo alla loro modernizzazione era l’, nella frequenza di ricovero ospedaliero in tutte, 1955 al 12% nel 1965. Vedere telefono. Contenuto trovato all'interno – Pagina 69Evoluzione degli ospedali in Italia In Italia il sistema assistenziale-sanitario era basato su numerosi enti mutualistici o casse mutue. Il più importante era l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro le Malattie: Inam. L’attivismo e la capacità di innovazione di alcune regioni hanno contribuito ad aumentare le differenze nei modelli organizzativi e nel rendimento istituzionale dei sistemi sanitari regionali, facendo temere per l’unitarietà del SSN. F. Reviglio, Sanità . Il D.L. In questi anni si è affermata in Italia una tendenza – peraltro perfettamente in linea con i percorsi degli altri paesi europei – che, sebbene non sia corretto definire centripeta tout court, è sicuramente caratterizzata da un ri-accentramento e da un accorpamento delle unità territoriali delle varie pubbliche amministrazioni, in particolare di quelle con strutture che erogano servizi a livello locale. Convenzioni sanitarie CesarePozzo, insieme con il suo partner Fondo Salute e con il Consorzio Mu.Sa. Ne risultava un sistema di finanza derivata che dissociava i poteri di spesa da quelli di prelievo e di finanziamento e poneva delicati problemi di responsabilizzazione degli agenti di spesa, uno dei punti di maggiore debolezza della legge di riforma che avrebbe segnato la storia del SSN da allora in poi. Putnam, R. Leonardi, R.Y. Polizze Sanitarie per Stranieri Sono le polizze sanitarie dedicate alle persone residenti all'estero che intendono soggiornare in Italia per motivi di studio, turismo o lavoro. (Mutue Sanitarie) sviluppa una rete di centri sanitari convenzionati in forma diretta: l'elenco è consultabile su www.mutuacesarepozzo.org oppure www.consorziomusa.it alla voce strutture sanitarie convenzionate. La sanità in Sicilia tra Nord e Sud, a cura di E. Pavolini, Roma 2012, pp. Alla prova della attuazione di una legge alta nei principi ma ambigua e contraddittoria nelle soluzioni organizzative le regioni hanno ottenuto risultati complessivamente deludenti che hanno contribuito alla ricerca pressoché immediata di una ‘riforma della riforma’ realizzata soltanto nei primi anni Novanta. Il tasso standardizzato di ricoveri in ospedali per patologie acute tocca il 231,8 per 1000 abitanti in Campania contro il 148,5 per 1000 in Friuli Venezia Giulia. delle Opere pie – in gestazione da oltre 20 anni. Infatti, mentre i Patti per la salute stabiliscono regole generali valide per tutte le regioni, i Piani di rientro sono il prodotto di negoziazioni bilaterali fra lo Stato e le singole regioni dichiarate ‘in difficoltà finanziaria’ in quanto i loro disavanzi superano il 7% (poi ridotto al 5%) del finanziamento ordinario e delle entrate proprie. il 13% della spesa sanitaria complessiva per la spesa farmaceutica territoriale; l’esclusione di una lista di farmaci (delisting) dalla copertura del SSN; la riduzione dei posti letto ospedalieri allo standard nazionale di 4 per 1000 abitanti; l’adesione alle convenzioni sottoscritte in sede nazionale per gli acquisti di beni e servizi. 382. Al di là di superficiali analogie sul piano dell’organizzazione conviene piuttosto segnalare due innovazioni significative nel contenuto e nel processo di formulazione delle politiche sanitarie che hanno preso avvio dalla riforma del 1992 e hanno favorito la regionalizzazione del sistema. La riforma bilanciava l’estensione della potestà legislativa concorrente delle regioni al campo della tutela della salute rispetto all’angusta competenza sull’«assistenza sanitaria e ospedaliera» dell’originario art. Particolarmente delicati anche sotto il profilo costituzionale si sono rivelati i provvedimenti di commissariamento e l’ampiezza dei poteri del commissario sia rispetto agli organi della regione sia rispetto alla possibilità di derogare da, o addirittura abrogare, leggi regionali giudicate ostative all’attuazione del Piano. L’affermazione di livelli essenziali di assistenza non derogabili e sottratti alla sovradeterminazione finanziaria prevista dalla riforma Amato andava contro «lo scenario non del tutto inconcepibile» negli anni Novanta che l’Italia potesse abbandonare i principi universalistici del SSN che aveva adottato per prima fra i Paesi dell’Europa continentale (G. France, Sanità , le insidie all’universalismo, «Il Mulino» 1997, 1, pp. Riguardo al processo, la valutazione è resa difficile in quanto la disciplina dei Piani si è progressivamente costituita come la stratificazione nel tempo di provvedimenti di diversa natura emanati dal 2005 e adottati spesso per risolvere problemi contingenti. Ragioni e difficoltà di un ‘federalismo sanitario’. In Italia se ne contano oltre 500, convenzionate con 2mila strutture sanitarie. 11 delle legge 47/2017, per minori non accompagnati ovvero "stranieri di età inferiore ai diciotto anni che si trovino, per qualsiasi causa, nel territorio nazionale, privi di assistenza e rappresentanza". Un ulteriore modello di relazione fra regione, aziende USL e aziende ospedaliere è offerto dalla Regione Emilia-Romagna che dalla seconda metà degli anni Novanta trasferisce oltre il 90% del Fondo sanitario regionale alle ASL, senza imporre vincoli di destinazione e lasciando loro autonomia sufficiente per negoziare accordi contrattuali con l’azienda ospedaliera di riferimento e con le case di cura private accreditate, entro i vincoli degli accordi regionali triennali stabiliti con le loro organizzazioni rappresentative. Policies an... Il volo del calabrone.40 anni di Servizio sanitario nazionale, Restructuring health services in Italy. Contenuto trovato all'interno – Pagina 1372Così vediamo sussistere delle Mutue Sanitarie libere a tipo territoriale con sviluppo soprattutto in alcune zone dell'Italia Settentrionale , non adeguate a nessuna particolare disciplina ... In base a questo principio le persone associate si danno aiuto reciproco e versano un contributo annuo per avere in caso di bisogno: rimborsi, assistenza e prestazioni sanitarie integrative o sostitutive al Sistema Sanitario Nazionale (SSN). All’antica divisione fra Nord e Sud del Paese sul piano economico, demografico, epidemiologico e nell’offerta di servizi si sono quindi sovrapposte le conseguenze di una più recente divaricazione nella capacità amministrativa e di governo delle regioni, esacerbata dall’aumento delle competenze necessarie per governare sistemi sanitari sempre più complessi e costosi che oggi incidono per quasi il 70% sui bilanci regionali. Al Sud, solo il 41% degli intervistati si dichiara soddisfatto dell’assistenza sanitaria ricevuta nella propria regione, contro il 71% del Nord. Dal punto di vista finanziario si è realizzata una relativa convergenza nella spesa sanitaria regionale pro capite delle regioni, anche se le regioni del Sud continuano a presentare una spesa sistematicamente inferiore e a produrre gran parte del disavanzo complessivo del SSN. Restarono invece, per risolvere la crisi finanziaria degli ospedali, – prospettando soluzioni radicali e fortemen, capitaria, in ragione di tre e di cinque lir, tie, poggiare su una rete ospedaliera nazionale, Il disegno di legge raccolse i pareri favorevoli, di ben due Governi prima di scomparire dalla, vita politica, travolto dalla crisi finanziaria pri-. Contenuto trovato all'interno – Pagina 373Fu Bismarck alla fine dell'800 ad istituire il primo sistema di mutue obbligatorie . ... Per comprendere a fondo il significato dell'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale in Italia può essere utile accennare brevemente al sorgere ... I Piani di rientro costituiscono lo strumento specifico per il rientro dai disavanzi e seguono un percorso distinto da quello del finanziamento ordinario del SSN negoziato con i Patti per la salute, separando le regioni ‘in difficoltà ’ da quelle ‘virtuose’. 1. Le differenze fra le regioni italiane nelle dimensioni, nella demografia, nella epidemiologia, nello sviluppo economico e sociale, nella cultura civica e nella loro capacità amministrativa mostrano le ragioni per chiedere e le difficoltà di realizzare un ‘federalismo sanitario’ che concili la domanda di politiche locali con i principi fondamentali del SSN di copertura universale, uniformità di accesso e solidarietà nel finanziamento fra territori a diversa capacità fiscale. C. Trevisan, Aspetti comparativi delle Unità locali di Sicurezza Sociale (ULSS) in rapporto all’attività di altre regioni, in Regione Toscana, Sicurezza sociale programmazione regionale consorzi socio-sanitari. La regione Marche si è distinta a livello nazionale per l’originalità della scelta di costituire una unica ASL regionale. 65-85. Salute, sanità e regioni in un Servizio sanitario nazionale, Le politiche sanitarie come laboratorio di ‘regionalismo’. Inoltre, in caso di mancato adempimento, è prevista una diffida formale nei confronti del presidente della regione da parte della Presidenza del Consiglio che può portare alla nomina di un commissario con il compito di adottare ‘tutti i provvedimenti necessari’ per l’attuazione del Piano. I compiti delle istituzioni che governano l’assistenza sanitaria non si limitano a dover soddisfare sia le preferenze delle comunità locali sia i valori universalistici ed equitativi dei modelli classici di cittadinanza sociale. Contenuto trovato all'interno – Pagina 149E per quanto si riserisce al problema ospedaliero l'oratore parla delle mutue sanitarie dicendo che : « occorre ... Infine l'oratore ricorda che : « Il capitale ospitaliero italiano ammonta l'abbiamo sentito ancora ieri ad oltre tre ... ". La legge recepiva i modelli organizzativi di Lombardia ed Emilia-Romagna che avevano a loro volta istituzionalizzato sollecitazioni partecipatorie e pratiche assistenziali dei movimenti femministi e di tutela della salute della donna diffusi fin dagli anni Sessanta in molte città . sanità rio agg. La crescita del 2,9% della spesa privata nel 2010 rispetto all’anno precedente riproduce il suo andamento classico che segue fedelmente il ciclo della spesa pubblica, espandendosi contestualmente alla sua contrazione. La ‘rivoluzione continua’ delle relazioni fra Stato, regioni, aziende sanitarie e strutture private iniziata con il decreto correttivo Ciampi-Garavaglia del 1993 e continuata con le leggi finanziarie annuali ha fatto emergere significative differenze nell’organizzazione e nel funzionamento dei servizi sanitari regionali. 1, legge 3818/1886 modificata) che prevedono: Rimborsi e sussidi per prestazioni e trattamenti sanitari e socio-sanitari, inclusa l'odontoiatria, con coperture economiche che possono arrivare fino al 100% della spesa sostenuta. Da questa pagina puoi consultare l'elenco dei centri convenzionati a Medì SMS. Nel decennio successivo sono emersi i problemi di coordinamento fra governo centrale e governi regionali che hanno dapprima trovato espressione nell’aumento del contenzioso sollevato di fronte alla Corte costituzionale e si sono poi focalizzati sulle relazioni intergovernative mediate dal sistema delle conferenze. Una tecnologia amministrativa originariamente adottata per favorire la competizione fra produttori e la libera scelta dei pazienti è stata quindi trasformata dalle politiche regionali in uno strumento di controllo della spesa ospedaliera e di ripartizione ‘equa’ delle risorse disponibili fra gli ospedali esistenti in ragione della complessità dei pazienti ricoverati. Tuttavia, l’intreccio fra responsabilizzazione finanziaria (uno dei problemi irrisolti della riforma del 1978), devoluzione delle funzioni di organizzazione e privatizzazione del finanziamento del SSN suggerisce piuttosto un’analogia con le «nuove politiche pubbliche» di restrizione dei sistemi di welfare degli anni Ottanta (Pierson 1996). La modellistica regionale si è progressivamente arricchita di una modulazione più sofisticata che oltre all’assetto strutturale e alle relazioni funzionali fra le aziende sanitarie considera anche le loro relazioni istituzionali e finanziarie con la regione che non ha, tuttavia, sostanzialmente il profilo generale della tipologia originaria di France ma ha piuttosto focalizzato l’attenzione sul ruolo cruciale del sistema di remunerazione prospettica dell’assistenza ospedaliera basata sui DRG (Diagnosis Related Groups) o Raggruppamenti omogenei di diagnosi (ROD) in italiano. ha consolidato le competenze regionali acquisite nel corso del decennio assumendo ancora una volta la sanità come modello per gli altri settori dell’intervento pubblico. I vincoli posti dal governo centrale ai trasferimenti finanziari e la rigidità delle procedure per la loro verifica hanno progressivamente conferito agli accordi stipulati fin dal 2000 da governi di vario orientamento un carattere di condizionalità , culminata con la sottoscrizione da parte delle regioni dichiarate ‘in difficoltà ’ di specifici piani triennali di rientro dai disavanzi. Join ResearchGate to find the people and research you need to help your work. Il Progetto di riforma dell’ordinamento sanitario italiano elaborato nel 1944 da Augusto Giovanardi (1904-2005) per il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia prefigurava un sistema sanitario universalistico incentrato su un ruolo attivo di regioni e comuni alternativo al potere prefettizio, emanazione del Ministero degli Interni nella sanità pubblica, e a quello delle mutue in ambito clinico-assistenziale, combinando istanze di democrazia e di efficienza gestionale per trasformare un sistema sanitario centralistico, frammentato e diseguale fra categorie professionali e ambiti territoriali. Il confronto dei dati dei Registri tumori (anch’essi più numerosi al Nord che al Sud) documenta la minore frequenza di sopravvivenza a cinque anni per tutte le principali neoplasie delle diverse età . «Riconoscimento della salute come un diritto, universalità delle prestazioni per tutti i cittadini; integrazione dei servizi di prevenzione, cura e riabilitazione; gestione decentrata in rapporto col sistema delle autonomie locali; finanziamento attraverso il sistema fiscale» sono nella efficace sintesi di Berlinguer (G. Berlinguer, Servizio sanitario nazionale, in Dizionario di storia della salute, a cura di G. Cosmacini, G. Gaudenzi, R. Satolli, 1996, pp. Authors: Francesco Taroni. Resta sempre sostenuta e con la tradizionale direzione da sud a nord la mobilità sanitaria interregionale, che non riguarda soltanto le strutture di eccellenza. L’istituzione delle regioni in Italia è stata definita «uno dei rari tentativi in tempi recenti degli Stati-nazione dell’Occidente di creare nuove istituzioni rappresentative» (S.Tarrow, Local constraints on regional reform: a comparison of Italy and France, «Comparative politics», 1974, 7, pp. G. Fiorentini, C. Ugolini, Accordi contrattuali fra produttori e finanziatori in un contesto di programmazione sanitaria, «Politica economica», 2000, 16, pp. Presentazione presso la Facoltà di Medicina di Perugia 30 maggio 2012. Modifica Consorzio Mutue. Al governo nazionale veniva attribuita la funzione di armonizzare e di integrare i servizi sanitari regionali (si veda, per es., l’art.19-ter, la cui rubrica porta il titolo ‘Federalismo sanitario, patto di stabilità e interventi a garanzia della coesione e dell’efficienza del Servizio sanitario regionale’) con interventi di supporto e attività di controllo che potevano giungere fino all’esercizio di poteri sostitutivi su atti di governo ritenuti fondamentali, come l’approvazione del Piano sanitario regionale (si veda, per es., l’art. In Italia le prestazioni sanitarie pagate di tasca propria dai pazienti sono soprattutto quelle che riguardano le malattie oncologiche, cardiache e ortopediche: tutte cose per le quali è . Alle Congregazioni di, malarici, anche al fine del rimborso delle spe-, La Grande guerra rappresenta uno spartiac-, (spesso a scopo di propaganda, specie dopo Ca-, poretto) ed alcuni grandiosi disegni di legisla-, e dal 1919 furono posti a carico dei Comuni i. mente dalla loro iscrizione nella lista dei poveri. • e nel dopo guerra INAM, ENPDEDP e altre Mutue Pubbliche rivolte a tutti i lavoratori dipendenti. Journal of Health Services Research & Policy. ‘terzo settore’: famiglie, volontariato, mutue, fondazioni, ecc.» (DPEF 2002-6, Sintesi e conclusioni, p. 3). Basta questo dato per dimostrare che occorre difendere la biodiversità economica e soprattutto per affermare che l’ostilità nei confronti delle mutue è ingiustificata e irriconoscente». 301-63) che ha visto approvare importanti riforme istituzionali e numerose leggi di espansione dei diritti civili. Contenuto trovato all'interno – Pagina 239Italy. Parlamento. Camera dei deputati. Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla Miseria in Italia ... dicembre di ogni anno l'elenco dei poveri dimoranti nel Comune am-messi all'assistenza sanitaria gratuita per l'anno successivo . Il primo periodo dell’art. Non sembra invece che siano state eliminate le cause strutturali della produzione dei disavanzi. Finanziamenti a tasso zero. University of Bologna. L’ordinamento dei 21 sistemi sanitari regionali secondo un indicatore sintetico che combina spesa, offerta e consumi di servizi, processi di cura e livelli di salute evidenzia una netta superiorità degli indici di rendimento istituzionale delle regioni del Centro-Nord rispetto alle regioni del Sud associato a una deludente immobilità nella posizione relativa delle varie regioni fra il 1996 e il 2009 (Pavolini 2012), segno della tenace persistenza dei divari interregionali. à il caso, per es., del contributo delle singole regioni all’acquisizione di organi nell’ambito del Programma nazionale trapianti, o delle donazioni di sangue del Piano nazionale sangue, o ancora della prevenzione della diffusione dell’infezione da HIV (Human Immunodeficiency Virus), o della resistenza agli antibiotici. 386, recante norme per l’estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei confronti degli enti ospedalieri, il finanziamento della spesa ospedaliera e l’avvio della riforma sanitaria, stabiliva infatti una data certa per lo scioglimento delle mutue e il trasferimento delle competenze alle regioni, cui conferì la titolarità della programmazione dell’assistenza ospedaliera e del suo finanziamento da un Fondo ospedaliero nazionale ripartito alle regioni secondo criteri preordinati. Pensiamo ai social impact bond, ai social lending e ai titoli di solidarietà. Il D.L. 3) qualsiasi credito futuro che le mutue e le società a forma mutualistica di armatori a contributi variabili che assicurano unicamente i rischi elencati nell'allegato I, parte A, rami 6, 12 e 17 possono vantare nei confronti dei loro membri tramite il richiamo di contributi supplementari dovuti entro i dodici mesi successivi, è classificato nel livello 2. L'iniziativa parte lunedì 11 ottobre e durerà per tutto . Le Società operaie di mutuo soccorso (SOMS) sono associazioni, nate in Italia intorno alla seconda metà dell'XIX secolo.. L'Opinione di Konsumer Italia sul Ruolo delle Mutue Sanitarie. VIA DEI CATTANEO 17, NO 28100. Un’indagine condotta dal CNEL (Comitato Nazionale dell’Economia e del Lavoro) nel 1981 sulla attuazione della riforma mostrava l’insoddisfazione diffusa dei cittadini che dichiaravano di percepire un peggioramento delle condizioni di assistenza rispetto al periodo delle vituperate mutue. Le differenze fra le regioni nelle forme, nei modi e nei tempi di attuazione della riforma suggerirono al CNEL l’importante conclusione che «va aumentando il divario tra le regioni più progredite e quelle a più basso grado di sviluppo, risultato questo che costituisce una grave contraddizione rispetto ad uno dei principi fondamentali della riforma» (CNEL, Osservazioni e proposte sullo stato di attuazione della riforma sanitaria, 1982, p. 98). Il socio e gli aventi diritto La Regione Lombardia, pur essendo stata la più radicale nello scorporo degli ospedali e nel concentrare nelle nuove aziende ospedaliere l’attività specialistica, ha progressivamente rafforzato il controllo della regione sull’attività ospedaliera, trasformando il tetto di spesa ospedaliera da regionale a specifico per struttura, per passare poi ad accordi contrattuali fra ASL e aziende ospedaliere basati su uno schema regionale che lascia alle ASL soltanto funzioni di controllo e di monitoraggio dell’andamento delle condizioni pattuite per conto della regione. Download full . K. Banting, Social citizenship and federalism. Il riemergere, nei decenni a cavallo del 20° e 21° sec., di un significativo divario Nord-Sud nelle condizioni economiche, di istruzione e di reddito (Malanima, Zamagni 2010) ha invece comportato un più profondo dislivello nei processi assistenziali e nelle condizioni di salute. Lo strumento ordinario delle nuove politiche è costituito dagli accordi, denominati Patti per la salute che definiscono impegni dello Stato e obiettivi, vincoli, incentivi e sanzioni, finanziarie e politiche, per le regioni. La discussione sulla conversione in legge di un decreto per l’ennesimo rifinanziamento dei principali enti mutualistici la cui esposizione debitoria poneva gli ospedali sull’orlo della bancarotta trasformò improvvisamente l’istituzione del SSN da riforma difficile da fare a una «riforma impossibile da evitare» come era intitolato un articolo di Berlinguer apparso sulla stampa quotidiana dell’epoca (ora in G. Berlinguer, Una riforma per la salute. Il modello della condizionalità per la regolazione delle relazioni fra Stato e regioni è emerso per la prima volta nel Patto di stabilità interno del 1998 che trasferiva in sede nazionale gli impegni assunti dall’Italia con l’ingresso nell’euro. e sanitario m. [der. Le Società di mutuo soccorso svolgono, in primo luogo, attività a rilevanza sanitaria e socio-sanitaria (art. G. Amato, Interventi in Il governo della sanità , a cura di G. Amato S. Cassese, G. Turchetti et al., Milano 1999, pp. 126-27. P. Malanima, V. Zamagni, 150 years of the italian economy, 1861-2010, «Journal of modern Italian studies», 2010, 15, pp. Sul piano della valutazione dell’efficacia dello strumento, l’accettazione dell’ipotesi della convergenza solleva la questione se il disavanzo osservato derivi dall’inadeguata capacità politica e amministrativa della regione ovvero, al contrario, dalla sua adozione di una strategia opportunistica da vincolo ‘soffice’ di bilancio, in fiduciosa attesa dell’inevitabile salvataggio da parte del governo centrale. In particolare abbiamo aggiornato la Privacy Policy e la Cookie Policy Ti invitiamo a prenderne visione. Decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19. L'Italia spende meno della metà eppure ha una performance, rispetto agli standard definiti dall'Oms, di gran lunga superiore. Convenzionalmente, tuttavia, può essere utile fare riferimento alla tipologia originariamente proposta da George France (1997) principalmente focalizzata sulle relazioni fra aziende territoriali e aziende ospedaliere. ed extra U.E. L’accordo dell’8 agosto 2001 (il cosiddetto Patto Tremonti) a fronte dell’impegno del governo a uno stanziamento di bilancio che nell’arco di un triennio avrebbe dovuto avvicinare il finanziamento del SSN al 6% del PIL vincolava le regioni a interventi specifici e dettagliati quali tetti di spesa settoriali, come per es. la Lombardia o in cui l’ampiezza del settore privato convenzionato è strutturalmente elevata, come per es. Una delle soluzioni suggerite nel report Censis è quella di gestire più razionalmente la spesa "out of pocket" delle famiglie (cresciuta del 25,5% in dieci anni), incentivando il ricorso alle mutue sanitarie. Attraverso gli accordi le regioni assumono a loro volta impegni nei confronti del governo, accettando i vincoli e gli obiettivi come condizione dei trasferimenti finanziari che continuano a essere la forma di finanziamento pressoché esclusiva delle funzioni loro devolute. Gli interventi includono provvedimenti strutturali (come la rideterminazione delle aziende sanitarie e il riordino del sistema ospedaliero), amministrativi (per es. pubblico: grazie alle mutue sanitarie in- tegrative, invece, i servizi urgenti vengo- no offerti in tempi brevissimi, al massi- mo nell'arco di 24 0 48 ore. E il miracolo non avviene troppo lontano da casa, vi- sto che la rete di strutture sanitarie con- venzionate è diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale, rendendo Nel contesto di numerosi, piccoli cambiamenti al margine di modelli regionali in continua evoluzione nessuno dei sistemi regionali emergenti può però definirsi una eccezione tanto significativa da prefigurare un’anomalia del sistema. Il nuovo equilibrio ha provocato incertezze nell’attribuzione della potestà sulle materie a legislazione concorrente, soprattutto in ambito sanitario in cui la competenza regionale è passata da una materia-oggetto come ‘l’assistenza sanitaria e ospedaliera’ a una materia-funzione a estensione potenzialmente in(de)finita come ‘a tutela della salute’ (Balduzzi 2002). La dinamica della spesa sanitaria pubblica è ulteriormente rallentata allo 0,9% nel 2010 e allo 0,1% (al netto delle nuove regole di contabilizzazione degli ammortamenti) nel 2011, mentre la legge di stabilità prevede addirittura una crescita negativa nel triennio successivo.
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